Leggere la busta paga non è semplice. È un foglio pieno di cifre che ogni mese fa felici i dipendenti, ma che tendenzialmente ci mette un po’ in confusione. Un documento che tutti riceviamo ma che in pochi sanno leggere correttamente. Di solito, si tiene in considerazione soltanto quella cifra in basso a destra: lo stipendio netto. Ma vi siete mai chiesti quanti contributi avete versato? Avete mai controllato il numero delle giornate di ferie che vi spettano?
Definizione e struttura
La busta paga è un documento ufficiale e obbligatorio che ogni mese viene recapitato al lavoratore. Indica il compenso del lavoratore dipendente compreso di contributi, ferie e straordinari in un arco di tempo definito. In busta paga sono riportate moltissime voci che attestano i rapporti che il lavoratore corrente ha con il datore di lavoro, INPS, INAIL e lo Stato. Se letto correttamente è uno strumento utile per comprendere, essenzialmente la retribuzione netta.
Leggere la busta paga: tutte le istruzioni secondo Assunzioni Agevolate
Per leggere la busta paga bisogna partire dal principio. Già nell’intestazione del documento troviamo una serie di elementi da ocnsiderare:
- mese corrente, dati dell’azienda, dati anagrafici del lavoratore e tutti i riferimenti contrattuali come data di assunzione, tipo di CCNL, qualifica, mansione e inquadramento.
Inoltre, è possibile verificare:
- minimo tabellare, che è la paga base rispetto a CCNL e inquadramento con cui il lavoratore è stato
- contingenza, ossia un’indennità che dal 2001 è fissa ed è stata istituita per compensare la perdita di potere d’acquisto;
- E.D.R. (Elemento Distinto della Retribuzione), una cifra mensile di € 10,33 applicata per tredici mensilità; un provvedimento fisso e riservato al settore privato senza distinzione di qualifica o CCN.
Retribuzione effettiva
Per comprendere quello che è il netto dello stipendio percepito, cioè la retribuzione effettiva, è necessario considerare:
- le ore ordinarie;
- i premi ricevuti;
- le eventuali ore di straordinario;
- giorni di ferie goduti, festività, malattia, permessi, infortuni, paternità e maternità;
- eventuali tredicesima, quattordicesima, premi, anticipi sul TFR, rimborsi spese.
Leggere la busta paga: permessi e ferie
La parte inferiore della busta paga è riservata alle ferie che possono essere di tre tipologie: maturate, godute e anche residue.
Le ferie non si devono confondere con i gioni di permesso (Par) che vengono riportati in ore piuttosto che in giorni. Dopo che un lavoratore usufruisce del suo periodo di ferie, ad esempio, dopo le vacanze natalizie, sul cedolino del mese corrente è presente una voce aggiuntiva. Questa è la retribuzione relativa alle giornate di ferie che sono state godute in quel mese, scorporata da quella globale del mese.
Le regole per calcolare ferie e permessi variano a seconda del tipo di contratto.
Retribuzione netta
Per comprendere al meglio la retribuzione netta bisogna leggere:
- i dati previdenziali, collocati nella sezione delle ritenute (sono l’imponibile previdenziale e il totale dei contributi);
- dati fiscali, ossia IRPEF netta e lorda, addizionali e totale trattenute IRPEF imponibile fiscale e anche detrazioni d’imposta;
- TFR (Trattamento di Fine Rapporto); si calcola includendo TFR lordo annuo (mensilità lorde maturate diviso 13,5) e TFR imponibile (somma di tutte le quote maturate anno per anno);
- Retribuzione netta, la somma effettiva che percepisce il dipendente; di fatto è lo stipendio lordo al netto delle trattenute.
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