Secondo il diritto del lavoro, la retribuzione costituisce il corrispettivo della prestazione fornita dal lavoratore. Come disciplinato dall’art. 2094 del codice civile: è prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell’impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell’imprenditore.
Di fatto, esistono diverse definizioni:
- contrattuale: minimi contrattuali di norma come da C.C.N.L.;
- diretta: percepita dal lavoratore a cadenza periodica e formata da paga base, indennità di contingenza, scatti di anzianità, premi di produzione, indennità previste dai contratti e a fronte della quale vi è una durata di lavoro stabilita;
- indiretta o differita: è quella che ogni lavoratore matura durante l’anno e percepisce, di norma, una sola volta nell’anno a vario titolo (mensilità aggiuntive, ferie, premio di risultato), in occasione di festività, permessi retribuiti, etc;
- variabile: collegata a varie tipologie di incentivi come la produttività (intesa come parametri di miglioramento qualitativi e/o quantitativi della produzione); ma anche redditività intesa come andamento economico dei risultati di bilancio dell‘azienda, qualità dei prodotti e dei servizi, fringe benefits.
Può anche essere:
- Di fatto: minimi contrattuali più altre competenze lorde percepite;
- Lorda: al lordo delle ritenute per oneri sociali e fiscali;
- Netta: al netto delle ritenute per oneri sociali e fiscali.
Inoltre, si può classificare in:
- Nominale (terminologia): comprensiva dell’inflazione;
- Reale (terminologia): depurata della quota di inflazione;
- Totale: massa salariale (somma della retribuzione e degli oneri sociali);
- Retribuzione media pro capite: massa retributiva divisa per unità di lavoro (ULA);
Trattamento di fine rapporto: retribuzione differita che il lavoratore matura annualmente ma che viene corrisposta in tempi differiti (di norma a fine rapporto o, in particolari circostanze, durante la vita lavorativa); la determinazione del TFR è prevista dalla legge 297/1982.
Differenziali:
Le retribuzioni variano a seconda di elementi retributivi caratterizzanti per:
-
- aree contrattuali (privata e pubblica);
- settori (Agricoltura- Industria- Artigianato-Terziario);
- dimensioni aziendali in riferimento al numero degli addetti;
- livello e qualifica (inquadramento contrattuale);
- territorio (Regioni, Province, etc);
- genere (livello di inquadramento, tempo lavoro, tipologia contratto, etc).
Retribuzione globale Lorda: composizione
La retribuzione globale lorda è composta da:
- Elementi fissi: retribuzione normale minima (paga base/minimi tabellari, contingenza o indennità integrativa speciale, superminimi assorbibili e non) e scatti di anzianità (progressione economica orizzontale);
Elementi variabili erogati anche mese per mese: straordinari, indennità di vario tipo quali per turni, lavoro notturno, festivo e relative maggiorazioni; - Terzo elemento.
La retribuzione lorda rappresenta il totale degli emolumenti previsti dai contratti. Effettivamente, comprende salari/stipendi e competenze accessorie, corrisposti ai dipendenti: in denaro e in natura (trasporto, vitto e alloggio, buoni pasto), al lordo delle ritenute previdenziali ed erariali, con cadenza periodica e anche a norma di contratti collettivi.
Stipendio netto e reddito disponibile
La retribuzione netta è quanto effettivamente ha percepito in busta paga il lavoratore dipendente al netto dei contributi sociali, delle imposte (Irpef/IRE) e delle addizionali regionali e comunali a suo carico. Queste somme vengono trattenute dal datore di lavoro nella sua funzione di sostituto d’imposta.
Il reddito disponibile è invece, il reddito personale al netto delle imposte e dei contributi dopo aver ricevuto eventuali sussidi e assegni familiari dovuti.
Continua a seguirci per scoprire tutte le informazioni e le news in materia di lavoro e assunzioni. Visita il nostro sito internet e metti like sui nostri canali social per restare aggiornato!