Nel linguaggio lavorativo, spesso i termini management e leadership sono utilizzati come intercambiabili; in realtà, tra la figura di manager e quella di leader esistono profonde differenze.
La parola manager deriva dall’inglese to manage (gestire), mentre la parola leader deriva da to lead (guidare). Ci sono situazioni di responsabilità in cui è importante e necessario gestire (pianificare, dirigere, controllare), e situazioni in cui è più importante guidare, intendendo come guida un’attività di influenza e di orientamento in grado di determinare il corso degli eventi, di spingere all’azione, di muovere le persone verso gli obiettivi.
Il management consiste nella capacità organizzativa, ovvero l’abilità di realizzare piani e strategie istituendo e strutturando una serie di posizioni organizzative e ruoli in grado di garantire l’attuazione del progetto, assegnando le attività a collaboratori qualificati, comunicando loro il piano, delegando responsabilità operative, ideando dei sistemi che permettano di tenere sotto controllo l’implementazione del piano.
La leadership consiste, invece, in un’attività relazionale più complessa, in quanto non solamente mirata alla gestione, ma decisa a incidere sulle aspettative delle persone coinvolte, orientata dunque non alla semplice attuazione del piano ma al cambiamento, ispirando e motivando le persone a muoversi nella giusta direzione, nonostante gli ostacoli, i rallentamenti, le momentanee deviazioni. Fa dunque appello ad aspetti spesso ignorati e trascurati nelle organizzazioni: i bisogni, le emozioni, i valori insiti nella natura umana, che spingono gli individui ad attingere ad un’area discrezionale di risorse personali che va oltre le prescrizioni di ruolo.
Manager e leadership: persone diverse o funzioni ricoperte dalla stessa persona?
In un’organizzazione, management e leadership possono essere espresse da una stessa persona, oppure una sintesi efficace può essere ottenuta dalla sinergia tra persone che svolgono in modo complementare l’una e l’altra funzione.
Non esiste, insomma, una regola perfetta per ogni situazione; esistono piuttosto caratteristiche ben definite, specifiche della figura di manager oppure di quella di leader.
Modo di pensare
Il manager fa uso del pensiero convergente, il quale presuppone un ragionamento logico e razionale, un processo sequenziale e deduttivo basato su dati di realtà; è adatto in contesti meccanicistici e prevedibili.
Il leader usa il pensiero divergente, che consente di intravedere molteplici risposte ad una medesima domanda, in modo da ipotizzare scenari futuri; è una caratteristica che aiuta nel confronto con l’incertezza e nell’ideazione del percorso verso nuovi obiettivi.
Strumento di influenza organizzativa
Il manager si occupa della gestione e della stabilità del presente, attraverso il corretto adempimento della missione, ovvero della definizione di ciò che va fatto per garantire l’esistenza dell’organizzazione. La missione risponde alle domande: Chi siamo? Cosa facciamo? Quale obiettivo vogliamo raggiungere?
Il leader ragiona, invece, in termini di visione, una descrizione di un futuro verso il quale l’organizzazione vuole dirigersi. La visione risponde alle domande: Dove vogliamo arrivare? Cosa vogliamo diventare? Quali mezzi possiamo impiegare?
Sfide da affrontare
Mentre il manager gestisce situazioni complicate, il leader gestisce situazioni complesse.
La parola complicato deriva dal latino complicatus (con pieghe): descrive qualcosa che può essere spiegato, se solo si riesce a leggere tra le righe; riguarda la gestione di variabili problematiche, ma comunque chiare e definite.
La parola complesso deriva dal latino complexus (con intreccio): descrive qualcosa che non può essere spiegato, ma soltanto compreso. Complesso è qualcosa di cui è difficile intuire tutti i risvolti e tutte le variabili, qualcosa per cui è impossibile scrivere delle istruzioni per l’uso.
Management e leadership: obiettivi da perseguire
Il manager si muove alla ricerca della stabilità attraverso la riduzione dell’incertezza.
Il leader punta alla promozione del cambiamento attraverso un sereno confronto con l’incertezza e con la ricerca e la gestione di nuovi equilibri organizzativi.
In definitiva, in ogni organizzazione vi è forte bisogno di entrambe le figure. L’importanza della leadership è spesso trascurata, ma la prossima settimana comprenderemo come, in realtà, sia fondamentale per un funzionale orientamento psicologico dell’organizzazione.
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Federica Bullaro