Da giorni si parla della decisione del Premier Conte di chiudere gli impianti sciistici nel periodo delle vacanze a cavallo tra Natale e Capodanno. Una decisione che ha creato molte polemiche soprattutto per motivi economici.
Senza le piste aperte e il turismo estero sulle nostre montagne, si verificherà una perdita di indotto pari a 20 miliardi – una cifra vicina all’1% del PIL nazionale!
Impianti sciistici: il DPCM
Riportiamo nel dettaglio le parole e le disposizioni confermate per le vacanze natalizie.
Stop alle piste da sci per l’intera durata delle festività natalizie. Gli impianti riapriranno il 7 gennaio. Sono le regole confermate dal Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte.
“Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici – si legge nel testo pubblicato sul sito di Palazzo Chigi – gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. A partire dal 7 gennaio 2021, gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”.
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